giovedì 28 aprile 2011

Burlesque è il termine che definisce un genere di spettacolo parodistico nato nella seconda metà dell’Ottocento nell’Inghilterra Vittoriana ed importato successivamente negli Stati Uniti, dove riscosse grande successo soprattutto fra gli strati di società meno abbienti (per questo veniva anche chiamato the poor man’s follies, le “folies” dei poveri). L’origine del termine burlesque è attribuibile alla definizione francese burlesque, derivata dall’italiano burla, ispirato a sua volta dalla parola latina burra (inezia).Il genere burlesque seguì due sviluppi diversi in Inghilterra e negli Stati Uniti.In Gran Bretagna con la definizione burlesque ci si riferisce ad uno scritto comico, con sfumature e intenti satirici e parodistici, ispirato o da un testo drammatico o da un tipico modo di recitare i drammi, magari in auge in quel determinato periodo.In Gran Bretagna il ‘burlesque’ in versi e in prosa si espanse intorno al XIV secolo grazie all’opera satirica di Geoffrey Chaucer intitolata The Canterbury Tales (“I racconti di Canterbury”).Una delle prime rappresentazioni del genere burlesque fu The Rehearsal (“La prova”) del 1671 scritto dal duca di Buckingham che burlò le tragedie di John Dryden. I capolavori riconosciuti prodotti da questo genere furono The Critic (“Il critico”) del 1779 di Richard Sheridan, parodia di drammi strappalacrime e la famosa The Beggar’s Opera (“L’opera del mendicante”) del 1728 di John Gay, presa in giro del melodramma italiano.Nel Seicento e nel Settecento il burlesque si accostò anche a tematiche sociali e politiche come accadde nelle opere di William Makepeace Thackeray.Anche scrittori come Henry Fielding si cimentarono nel genere burlesque durante la loro carriera di autori teatrali. Nell’Ottocento si assistette ad una svolta, sospinta dalla maggiore eterogeneità e quantità del pubblico teatrale. Il burlesque smise la sua funzione di critica letteraria burlesca, parodistica e satirica, per divenire una forma di passatempo leggero, simile alla extravaganza e alla burletta, per lo più comico e cantato. Questa evoluzione inglese produsse le light operas di Gilbert & Sullivan e perdurò nei siparietti delle riviste.Negli Stati Uniti invece, il burlesque si diffuse intorno alla metà del Settecento e per oltre un secolo non godette di consensi e popolarità.Solamente intorno al 1865 venne rivitalizzato grazie ad una trasformazione di stile, genere e contenuti, che gli fece assumere una funzione di spettacolo di divertimento per adulti, imperniato su scene comiche a sfondo erotico o colte a piene mani dall’attualità, danze del ventre, siparietti improvvisati basati su doppi sensi, numeri di equilibristi o giocolieri, canti e danze.Lydia Thompson e la sua troupe, “the British Blondes”, apparsa per la prima volta negli Stati Uniti nel 1860, suscitò scalpore ed entusiasmi con i suoi siparietti derivati dal minstrel show. Il periodo aureo del burlesque si può inquadrare dalla fine dell’Ottocento alla prima guerra mondiale, mentre nei decenni seguenti venne introdotto lo strip-tease e aumentarono le esibizioni di nudi scenici.Quindi nel giro di pochi anni, grazie al burlesque divennero celebri i nomi di decine di favolose artiste che sapevano spogliarsi con sensualità ed ironia in dosi ben calibrate: Dixie Evans, Gipsy Rose Lee, Tempest Storm, Blaze Starr, Ann Corio, etc.. Anche Bettie Page – la celebre pin-up, icona del gusto fetish e, ancora più importante, icona dello stile pin-up – è spesso associata al burlesque, nonostante non si sia esibita quasi mai sul palco, ma solo in alcuni film girati da Irving Klaw. Negli Stati Uniti, sulla falsariga del vaudeville, anche il burlesque deve molto alla clownerie del circo, unendo: momenti comici semplici ed immediati; danze di ballerine, col tempo sempre più svestite. Da questo tipo di spettacolo derivano gli odierni strip-show; col tempo l’elemento satirico si è in parte perduto, trasformando il burlesque in un genere più simile al varietà. In Italia già dagli anni trenta fino a tempi più recenti è stato possibile trovare similitudini del burlesque nell’arte del mimo e nel trasformismo di Leopoldo Fregoli nel teatro di rivista e di Ettore Petrolini nell’avanspettacolo, e poi nel cinema e nel teatro leggero (fino a Gigi Proietti e Paolo Villaggio). Negli anni novanta, sull’onda della moda legata alla cultura vintage, è nato il new-burlesque, da cui viene fatto derivare anche il dark cabaret.I nomi più famosi del panorama contemporaneo di questa forma artistica sono quelli di Immodesty Blaize, Dirty Martini, Julie Atlas Muz, le Pontani Sisters, Catherine D’Lish, Dita Von Teese.Dopo la riscoperta all’interno dello showbiz statunitense, il burlesque si è diffuso anche in Australia e in diversi paesi d’Europa.Molti divi musicali contemporanei si sono ispirati alla cultura del burlesque per le loro esibizioni: tra di loro Madonna, Christina Aguilera, Gwen Stefani, Marilyn Manson e Lady Gaga.

 

lunedì 25 aprile 2011

La laurea di " Cirasella "

Ebbene si ! La nostra unica e sola  “ Cirasella “ è riuscita a laurearsi ! Vi domanderete in cosa ? Semplice , adesso puo’ insegnare storia dell ’arte , già proprio adesso che la riforma Gelmini vuol togliere la materia dalle scuole , nonostante l ‘ Italia sia il paese dell ’arte ! ( che culo direte , infatti è così ) . Con  che votazione mi state chiedendo ? E  seconvo voi  ?  Logicamente 110 !!!  Se devi fare la laureata disoccupata  , falla con il massimo ! Cosa gli avete regalato  ? Uno spettacolare vestito “ fascion “ che fa tanto “ Cirasella “ , non è rosso  , ma “ verde ondeggiante “ ! Mi chiedete della bomboniera  ? Un bel fazzolettino rosso ,  con un cornino portafortuna fatto a mano , ( e qua di fortuna ne abbiamo bisogno , e tanta ! ) , con dentro “ Non i confetti , che nisciun se magn , ma le praline a cioccolato , che se magnan tutt quant !  ” Dove avete … ”….Oh  e basta!  Ma  “ cazz  re vuostr nun ne tinit ! ” A prossima volta partecipate al regalo e sapete tutto , io ho messo qua solo il biglietto di auguri che le fotto per darle il regalo !

Well yes! Our one and only "CIRASELLA"managed to graduate! You may wonder in what? Simple, now can 'teach the history of' art, already now that the reform does Gelmini remove the material from the schools, despite the 'Italy is the country's art! (say that ass, in fact it is). With that vote you're asking? Seconvo And you? 110 Of course! If you need to do the unemployed graduates, do it with the best! What have you got? A spectacular dress "fascia" that does so much "CIRASELLA" is not red but green undulating "! I ask the favor? A beautiful red handkerchief, with a handmade cornino luck, (and here we need luck, and lots!), with inside "not the confetti, which is no one if the Great, but the pralines to chocolate, that if everything magnan ! "Where did you ...".... Oh and that's it! But "you do not have your facts! "A gift to take part next time and you know everything, I put here only the greeting card that the gift to give her the fuck!

domenica 17 aprile 2011

La satira investe nella ricostruzione

ECCO LA VIGNETTA DI “ DON GIGINO CHA AMA OGNI BAMBINO “ , PER IL CONCORSO “LA SATIRA INVESTE NELLA RICOSTRUZIONE “. SPERIAMO CHE NON CENSURINO ANCORA UNA VOLTA LA MIA “ SATIRA” . SOTTO VI LASCIO I TERMINI DEL CONCORSO E SONO ACCETTI I COMMENTI. I COLORI DELLA VIGNETTA SONO STATI FATTI DA “ LUCA MARRANDINO”, DEL THUNDER STUDIO, CHE VI RICORDO SARA’ AL NAPOLI COMICON , CON TUTTO LO STUDIO PER LA PRESENTAZIONE AL LORO STAND DI “ FUMETTI AVVENTUROSI “ LA PRIMA RIVISTA AUTOPRODOTTA DALLO STUDIO! VI ASPETTIAMO !



Aperti i termini della mostra-concorso “La Satira Investe nella Ricostruzione”. L’Osservatorio permanente sul dopo sisma e la Fondazione MIdA hanno lanciato sul sito www.osservatoriosuldoposisma.com un bando di concorso, rivolto a vignettisti e illustratori, sul tema della gestione dei fondi stanziati per le ricostruzioni seguite agli eventi sismici che hanno colpito l’Italia negli ultimi 30 anni, dal terremoto dell’Irpinia a quello de L’Aquila. Il concorso è finalizzato ad un’esposizione itinerante che attraverserà alcuni luoghi topici dei terremoti italiani. Una vignetta - nell’intento dei curatori Valentina Del Pizzo e Valerio Calabrese - rappresenterà il terremoto come poche volte è stato fatto: la satira si farà interprete del delicato tema della gestione economica delle emergenze post sisma attraverso lo strumento principale dei messaggi istituzionali, la moneta corrente, e nella fattispecie, la moneta da 1 euro, simbolo dei fondi pubblici, ma anche simbolo della disperazione di chi col malaffare approfitta del disastro. L’iconografia delle monete ha sempre veicolato i messaggi del potere, per questo gli organizzatori hanno chiesto di ribaltare quel messaggio, invitando i vignettisti a ridisegnare i nostri soldi. La satira, così, conierà le monete delle ricostruzioni italiane, per criticarne gli sprechi e la cattiva gestione. A tal fine le illustrazioni saranno collocate all’interno della corona dell’euro, tramite un layout scaricabile dal sito dell’Osservatorio. La scadenza del bando è prevista per il 16 aprile, mentre la mostra delle 30 migliori opere sarà allestita al Palazzo dello Jesus di Auletta (Sa) dal 28 maggio al 23 Novembre 2011. Da dicembre, poi, l’esposizione si sposterà a L’Aquila. Una giuria di esperti valuterà le opere pervenute e ne decreterà la migliore premiando l’autore con la somma di 1000 euro. “Riannodare il filo della memoria è uno dei compiti istitutivi dell’Osservatorio permanente sul dopo sisma – precisa Antonello Caporale, giornalista di Repubblica e direttore dell’Osservatorio - ma il bisogno di memoria, l’impellenza del ricordo anche come misura comparativa della qualità del nostro agire quotidiano è tema che coinvolge questo tempo e impone tutti all’impegno della rendicontazione.” La mostra segue l’esposizione “Una notte in Italia”, che ha visto protagoniste le foto di Francesco Fantini sul post ricostruzione irpino e quelle di Daniele Lanci sul dopo sisma aquilano in un percorso espositivo arricchito dal documentario-inchiesta “Anno 30 d.T. (dietro il terremoto, dopo il terremoto)” sulla ricostruzione nei territori di Campania e Basilicata, girato nel 2010 da Emanuele Pantano e Luca Cococcetta. “Una notte in Italia” nel corso di quest’anno toccherà vari paesi del cratere del sisma del 1980: le prime tappe nella provincia di Potenza (Muro, Bella, Castelgrande).Per info: www.osservatoriosuldoposisma.com , info@osservatoriosuldoposisma.com CHE NON CENSURINO ANCORA UNA VOLTA LA MIA “ SATIRA” . SOTTO VI LASCIO I TERMINI DEL CONCORSO E SONO ACCETTI I COMMENTI. I COLORI DELLA VIGNETTA SONO STATI FATTI DA “ LUCA MARRANDINO”, DEL THUNDER STUDIO, CHE VI RICORDO SARA’ AL NAPOLI COMICON , CON TUTTO LO STUDIO PER LA PRESENTAZIONE AL LORO STAND DI “ FUMETTI AVVENTUROSI “ LA PRIMA RIVISTA AUTOPRODOTTA DALLO STUDIO! VI ASPETTIAMO ! Aperti i termini della mostra-concorso “La Satira Investe nella Ricostruzione”. L’Osservatorio permanente sul dopo sisma e la Fondazione MIdA hanno lanciato sul sito www.osservatoriosuldoposisma.com un bando di concorso, rivolto a vignettisti e illustratori, sul tema della gestione dei fondi stanziati per le ricostruzioni seguite agli eventi sismici che hanno colpito l’Italia negli ultimi 30 anni, dal terremoto dell’Irpinia a quello de L’Aquila. Il concorso è finalizzato ad un’esposizione itinerante che attraverserà alcuni luoghi topici dei terremoti italiani. Una vignetta - nell’intento dei curatori Valentina Del Pizzo e Valerio Calabrese - rappresenterà il terremoto come poche volte è stato fatto: la satira si farà interprete del delicato tema della gestione economica delle emergenze post sisma attraverso lo strumento principale dei messaggi istituzionali, la moneta corrente, e nella fattispecie, la moneta da 1 euro, simbolo dei fondi pubblici, ma anche simbolo della disperazione di chi col malaffare approfitta del disastro. L’iconografia delle monete ha sempre veicolato i messaggi del potere, per questo gli organizzatori hanno chiesto di ribaltare quel messaggio, invitando i vignettisti a ridisegnare i nostri soldi. La satira, così, conierà le monete delle ricostruzioni italiane, per criticarne gli sprechi e la cattiva gestione. A tal fine le illustrazioni saranno collocate all’interno della corona dell’euro, tramite un layout scaricabile dal sito dell’Osservatorio. La scadenza del bando è prevista per il 16 aprile, mentre la mostra delle 30 migliori opere sarà allestita al Palazzo dello Jesus di Auletta (Sa) dal 28 maggio al 23 Novembre 2011. Da dicembre, poi, l’esposizione si sposterà a L’Aquila. Una giuria di esperti valuterà le opere pervenute e ne decreterà la migliore premiando l’autore con la somma di 1000 euro. “Riannodare il filo della memoria è uno dei compiti istitutivi dell’Osservatorio permanente sul dopo sisma – precisa Antonello Caporale, giornalista di Repubblica e direttore dell’Osservatorio - ma il bisogno di memoria, l’impellenza del ricordo anche come misura comparativa della qualità del nostro agire quotidiano è tema che coinvolge questo tempo e impone tutti all’impegno della rendicontazione.” La mostra segue l’esposizione “Una notte in Italia”, che ha visto protagoniste le foto di Francesco Fantini sul post ricostruzione irpino e quelle di Daniele Lanci sul dopo sisma aquilano in un percorso espositivo arricchito dal documentario-inchiesta “Anno 30 d.T. (dietro il terremoto, dopo il terremoto)” sulla ricostruzione nei territori di Campania e Basilicata, girato nel 2010 da Emanuele Pantano e Luca Cococcetta. “Una notte in Italia” nel corso di quest’anno toccherà vari paesi del cratere del sisma del 1980: le prime tappe nella provincia di Potenza (Muro, Bella, Castelgrande).Per info: www.osservatoriosuldoposisma.com , info@osservatoriosuldoposisma.com